Ho avuto la fortuna di utilizzare questo sistema di sviluppo a scuola e devo
dire che, per l'epoca, era un sistema veramente pratico da usare.
La tastiera standard permetteva un rapido inserimento delle istruzioni, l'assembler consentiva l'inserimento dei
codici mnemonici al posto dell'esadecimale e la stampante ed il single step consentivano un debug rapido ed efficiente.
Questa macchina era stata dichiarata ko dal donatore ma Alberto Rubinelli si è accorto subito di un filo dissaldato e quindi la riparazione è stata semplice.
La verifica con la lente di ingrandimento non ha rivelato problemi solo che l'alimentatore, al posto dei 24 volt, ne fornisce 26,2... spero non gli faccia male.
Adesso per farla partire bisogna accenderla alcune volte e spesso ripete più volte il tasto premuto ma, con calma, spero di
riportarla in perfetto stato.
La cosa che mi ha stupito è che la stampante, che pensavo fosse l'unica parte non recuperabile, funziona perfettamente.
La machina ha il Basic installato (si entra con la pressione del tasto 5) e stampa tutto di default (per farla smettere bisogna premere Control e Print su OFF).
Ecco il nostro AIM 65 dopo l'intervento:
Il case è stato fabbricato in Italia:
Messaggio di boot:
Interprete BASIC:
Stampante in funzione, spero di riuscire a trovare un rotolo di carta termica.
Prova su BIT: Bit numero 16
Prova su Jurassic News: Jurassic News numero 28
Pubblicità: AIM 65... come vi pare
Una miniera di informazioni le potete trovare sul sito di: Richard A. Cini, Jr